Erano le 3.36 del 24 agosto 2016 quando la terra ha iniziato a tremare. Più di 18 scosse in un’ora e mezza, la prima, la più forte, di magnitudo 6.0. L’Italia centrale è devastata. Già dalle prime luci dell’alba le infermiere volontarie della “Croce Rossa Italiana”, coordinate dall’ispettrice Nazionale, Sorella Monica Dialuce Gambino, hanno offerto il loro supporto in tutta la zona colpita dal sisma.
Nelle ore e nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe le 'crocerossine' hanno offerto assistenza sanitaria e psicologica alle famiglie colpite, superando tutti gli ostacoli – fisici e morali - che comporta vivere un disastro di queste proporzioni. Ventisei ottobre, due potenti scosse spaccano ulteriormente il terreno. La scossa più devastante però è stata quella del 30 Ottobre, di magnitudo 6,5 con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in provincia di Perugia.
L’attività delle volontarie durante questi mesi non si è mai fermata, hanno svolto, e stanno svolgendo tutt’oggi, un lavoro straordinario, che non conosce fatica, fondamentale per i sopravvissuti, colpiti nel corpo e nell’animo. Proprio in un giorno come questo, nel quale si festeggiano i risultati ottenuti grazie alle lotte e alle fatiche delle donne, è importante ricordare l’importanza che le loro attività stanno avendo per i terremotati. È fondamentale ricordare che il loro lavoro è totalmente volontario, sono donne spinte non da motivi lavorativi, ma soltanto da puro altruismo.
La Nazione Umbria