Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 
Non sentiva il campanello e non sentiva nemmeno al telefono la vicina di casa che, a gran voce, lo inviatava ad aprire la porta per la consegna della spesa. Lo avrà ripetuto almeno dieci volte di aprire, ma...
Solo dopo una energica bussata alla porta, piano piano, ci ha aperto.

Elegante e profumato, con un bel colorito rosso in viso. Felice come un bimbo sotto l’albero di Natale ci ha accolto con questo sorriso che sa di cose buone e allargando le braccia ha detto “Ma siete voi...?”.
La conversazione è stata complessa perché lui sorrideva e ci guardava e noi parlavamo e sorridevamo ma lui non sembrava sentire bene.
 
Sorriso

Per almeno due volte ci ha chiesto se tutte quelle cose fossero per lui. E noi gli abbiamo risposto di sì. Che se le meritava. La figlia aveva pensato alle sue esigenze e messo anche un uovo di Pasqua.
Abbiamo provato a spiegare ma non ci sentiva bene.

Quando gli abbiamo dato la piantina il suo sorriso è diventato ancora più profondo e le sue guance hanno preso il colore dei fiori rosa venati di rosso.
Allora ci ha guardati e ci ha detto sorridendo...”sapete, io sono anche un po’ sordo...”.

E guardandolo con un sorriso gli ho risposto, “non si preoccupi, non si direbbe”.

Ci siamo salutati a distanza. Ha chiuso la porta.

Paolo Ghezzi