Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

Carissimi volontari,

innanzi tutto un sincero ringraziamento per tutto quello che state facendo in questa difficile situazione.
So benissimo che non è necessario invitarvi alla calma in quanto mai come in questo periodo state dimostrando che farlo sarebbe pleonastico.
D’altraparteproprio ilnostroruoloall’internodellasocietà,dicuiperaltrosiamoun realistico spaccato, ci rende il primo fronte di supporto al cittadino .Dobbiamo capire le sue comprensibili paure ed aiutarlo.

Comprensibili perché la paura moderna nasce in una società dedita al controllo, all’impegno scientifico e razionale per debellare il male, la paura dei rimedi che falliscono e della rabbia per i rimedi ancora insufficienti, della natura non ancora domata.

Ecco quindi che per fronteggiare meglio i pericoli di un virus non domato, dobbiamo soprattutto comprendere le nuove paure, riconoscendo la loro novità per sconfiggerle meglio

Siamo spaventati da un'infezione appena più seria di un'influenza , terrorizzati dal concetto inesistente , di pandemia letale.
Dobbiamo quindi darci da fare per aiutare ad abbassare i toni ma allo stesso tempo supportare chi è in difficoltà .

Il tutto senza mai perde di vista il concetto di autoprotezione che comunque ormai da anni fa parte del nostro DNA.

Ricordare che rispetto ad altre problematiche infettive questa ha coordinate favorevoli , la mortalità è al 2%, legata a pazienti anziani con altre patologie. Bisogna quindi vigilare e farlo circolare il meno possibile. Ed anche qui il nostro ruolo è fondamentale ,anche con una banale sensibilizzazione rispetto al lavaggio delle mani.

Risulta sempre consigliabile motivare le precauzioni richieste al paziente, ai suoi famigliari e fornire al paziente tutto il materiale informativo disponibile. I pazienti possono essere maggiormente collaborativi se capiscono e l’ansia del paziente può essere ridotta se ha il maggior numero di informazioni possibili sulla sua condizione di salute.

Inutile nascondersi dietro un dito ,per il ruolo che svolgete nel nostro sistema sociosanitario siete a rischio in quanto entrate in contatto con i pazienti piu spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L'Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) raccomanda che gli operatori sanitari ( e voi questo ruolo avete ) applichino

adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie in particolare.
L’OMS raccomanda che tutti gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e protezione individuali ed ambientali, attuando tutte le idonee procedure di igiene e disinfezione ambientale, in quanto i coronavirus noti, sopravvivono in genere nell’ambiente esterno fino a tre ore.

Bisogna applicare le seguenti misure di prevenzione:
- utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale: mascherina FFP3 SL o equivalente, occhiali o visiera o schermo per la protezione degli occhi (anche per i portatori di lenti da vista), tuta intera impermeabile con cappuccio;

- i pazienti con sospetto di infezione da coronavirus 2019-nCoV devono indossare, se le condizioni cliniche lo consentono una mascherina di tipo chirurgico (N95);

- mantenere, se possibile, aperto il finestrino del veicolo;

- regolare l'impianto di condizionamento/climatizzazione del veicolo in modo da non consentire il riciclo dell'aria;

- l’autoambulanza dovrà accompagnare il paziente presso l’area accettazione "dedicata", secondo le indicazioni del P.S;

- occorre lavare le mani con acqua e sapone (e/o antisettico) prima e dopo ogni contatto con qualsiasi paziente, dopo attività che può esporre a contaminazione e dopo aver rimosso i guanti;

Dopo il trasporto, è importante che:

- l’automezzo venga sottoposto a ventilazione naturale;

- si smaltisca la biancheria come infetta;

- il materiale monouso venga eliminato come rifiuto sanitario pericoloso;

- le superfici dell’ambulanza vanno trattate con disinfettante e sanificate;

- il personale esposto a rischio deve entrare nel programma di sorveglianza dal medico competente.

Quali sono i campanelli d’allarme per gli operatori sanitari del soccorso extra-ospedaliero?

Caso sospetto:

A. Una persona con Infezione respiratoria acuta grave – SARI - (febbre, tosse e che ha richiesto il ricovero in ospedale), E senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica E almeno una delle seguenti condizioni:

• storia di viaggi o residenza in aree a rischio della Cina, nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia; oppure

• il paziente è un operatore sanitario che ha lavorato in un ambiente dove si stanno curando pazienti con infezioni respiratorie acute gravi ad eziologia sconosciuta.

B. Una persona con malattia respiratoria acuta E almeno una delle seguenti condizioni:

• contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da nCoV nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha visitato o ha lavorato in un mercato di animali vivi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha lavorato o frequentato una struttura sanitaria nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia dove sono stati ricoverati pazienti con infezioni nosocomiali da 2019-nCov.

Queste semplici raccomandazioni nella loro banalità ma scrupolosa osservazione ci consentiranno di essere di grande aiuto senza mettere a rischio la salute dei nostri operatori.

Rimango comunque a vostra completa disposizione per qualsiasi supporto o necessità di chiarimento.

IL Direttore Sanitario Regionale

Dottor Pasquale Morano