Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

Immediatamente soccorso dai bagnini della Croce Rossa di Pisa che stavano passando sul posto per andare a prendere servizio sulle spiagge. Un massaggio cardiaco senza sosta e ausilio del defibrillatore fino all’arrivo del 118 con medico.

28 giugno Muore travolto 1

 

Un massaggio cardiaco di oltre quindici minuti aveva fatto sperare aveva fatto sperare che ce la potesse fare. Si erano alternati in due, per quindici minuti, sul petto di Giorgio Favilla, il 74enne livornese, residente nella zona di Antignano morto ieri in ospedale a Cisanello dopo essere stato investito mentre era in sella della sua bici da corsa da un’automobile sul viale di Marina di Pisa, tra i bagni Sardegna e Zara.

Due magliette con scritto “Salvataggio” e il simbolo della Croce Rossa, quattro mani che a turno s’intrecciavano sul costato a spingere. Il cuore di Favilla è ripartito e si è sperato: ma l’urto violento contro un segnale stradale, seguito da un’innaturale torsione del corpo, non gli ha dato scampo.

L’incidente

Stava passando poco dopo le 8.30 di fronte al parcheggio, pedalando sulla sua bicicletta da corsa con Tirrenia alle sue spalle. Dall’altro lato della corsia, percorreva la strada in direzione inversa una donna alla guida della sua Fiat Panda di colore bianco avorio. Le loro direzioni si sono incrociate all’altezza del parcheggio che fronteggia i due bagni.

Questo il racconto di un quasi testimone oculare. Scriviamo “quasi” e c’è una motivazione a questa parzialità, come spiega lo stesso passante: «Ho sentito l’urto e la frenata, ma al momento dell’impatto ero girato», racconta l’uomo, che frequenta uno dei bagni. Secondo altre ricostruzioni pare che la Fiat Panda stesse girando per entrare nel parcheggio e abbia colpito Favilla che invece stava proseguendo sulla strada. Nell’impatto è stato sbalzato dal sellino andando a sbattere con violenza contro un cartello stradale, mentre la sua Bottecchia da corsa è finita sdraiata nel parcheggio. Lui non si rialza.

Le operazioni di soccorso sono pressoché immediate. Per puro caso infatti si trovano a passare di lì due operatori della Croce Rossa.

28 giugno Muore travolto

La bici dell'uomo (foto Fabio Muzzi)

 Il testimone

Racconta Francesco, un ragazzo siciliano che lavora allo stabilimento Zara: «Ho visto che avevano le scritte Croce Rossa sulle magliette. E si sono messi subito a fare il massaggio cardiaco, alternandosi. Non si sono mai fermati, non hanno mollato nemmeno un momento». Il proprietario dello stabilimento nel mentre prova a chiamare i soccorsi tramite l’App sul telefonino ma non riesce. Altre mani si attivano.

Il soccorso

«Mi hanno chiesto di portare un defibrillatore – racconta sempre Francesco – ma noi non lo avevamo e nemmeno il bagno di fianco. Così ho fatto una piccola corsa e sono andato a prenderlo al Marco Polo e sono tornato di corsa». Anche Luca, che fa il bagnino al Sardegna, racconta: «Io sono uscito ed era già successo. Ho portato un ombrellone per farlo stare all’ombra ma mi sembrava messo male».

Il cuore del ciclista riparte in quei momenti. È arrivata nel frattempo un’ambulanza della Misericordia e c’è l’automedica. La corsa in ospedale è disperata, il ciclista ha la fibra forte ma il colpo è stato duro. La speranza però non dura tantissimo. Favilla è morto in ospedale.

L’indagine

Adesso saranno gli accertamenti da parte della polizia municipale a dover chiarire l’esatta dinamica della tragedia e verificare le eventuali responsabilità da parte della conducente dell’utilitaria che molto probabilmente dopo il tragico epilogo sarà iscritti nel registro degli indagati.

Fonte: Il Tirreno

 

 

28 giugno Muore travolto 2