Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Croce Rossa Italiana giocò un ruolo significativo nell'organizzazione e nell'implementazione delle operazioni di soccorso, inclusi gli sforzi di soccorso aereo. In collaborazione con le forze armate italiane, la Croce Rossa utilizzò una varietà di velivoli per fornire assistenza medica, evacuare i feriti e trasportare rifornimenti nei teatri operativi.
I velivoli della Croce Rossa italiana venivano spesso impiegati per evacuare i feriti dai campi di battaglia e trasportarli verso ospedali e strutture mediche più sicure. Questi aerei erano equipaggiati con personale medico specializzato e attrezzature per fornire cure mediche di emergenza durante il volo.
Inoltre, la Croce Rossa Italiana operava anche nel soccorso marittimo, utilizzando aerei per individuare e soccorrere naufraghi o equipaggi di navi affondate. Queste missioni includevano la distribuzione di viveri, acqua e altri beni di prima necessità alle persone in difficoltà in mare.
Complessivamente, la Croce Rossa Italiana svolse un ruolo cruciale nel fornire soccorso umanitario durante la Seconda Guerra Mondiale, lavorando in collaborazione con le forze armate e utilizzando i velivoli disponibili per raggiungere e assistere coloro che ne avevano bisogno, riducendo così il numero di vittime civili e militari.
Cant Z.506 Airone: Gli Idrovolanti della Doppia Anima tra Guerra e Salvezza
Nel turbine della Seconda Guerra Mondiale, mentre il mondo era diviso tra alleati e avversari, un gruppo di velivoli si distinse per la sua ambivalenza: i Cant Z.506 Airone. Originariamente concepiti come aerei civili per il trasporto e la posta, questi idrovolanti a doppio galleggiante trimotore ad ala bassa, prodotti dalla Italiana Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Cantiere Navale Triestino (C.R.D.A. CANT), divennero un'icona dei dilemmi morali e delle sfide umane della guerra.
Dal Cielo della Pace ai Mari del Conflitto
La loro trasformazione da mezzi di comunicazione pacifica a strumenti bellici rappresentò un cambio radicale di prospettiva. Durante il conflitto, i Cant Z.506 servirono in varie capacità: da bombardieri a idrovolanti da ricognizione, ma il loro ruolo più rilevante fu quello di soccorritori in mare.
Dipingendo i loro scafi di bianco e decorandoli con la croce rossa internazionale, questi aerei divennero simboli tangibili di aiuto umanitario. La loro missione principale era recuperare gli equipaggi degli aerei abbattuti in mare, offrendo una speranza di salvezza in un ambiente ostile e implacabile. Tuttavia, nonostante la chiara identificazione come mezzi di soccorso, i Cant Z.506 non furono risparmiati dagli attacchi nemici. La loro vulnerabilità derivava da una comprensione distorta delle loro attività. Le forze nemiche interpretavano spesso erroneamente il loro impiego, vedendo in essi potenziali minacce anziché portatori di aiuto.
Le Unità di Soccorso della Regia Aeronautica
Nell'imminenza dell'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, al fine di dare una prima organizzazione a un servizio di soccorso ai propri equipaggi in caso di abbattimento o caduta in mare, la Regia Aeronautica costituì il 10 giugno 1940 delle unità aeree denominate Reparti "S" (Soccorso, anche se talvolta erano indicati come Sanitari). Queste unità comprendevano:
612^ Squadriglia "S" con 4 Cant Z.506, basata a Stagnoni (Marsala)
613^ Squadriglia "S" con 5 Siai S.66, basata a Elmas (Cagliari)
614^ Squadriglia "S" con 4 Cant Z.506, basata a Bengasi (Libia)
Sezione "S" con 2 Cant Z.506, basata a Torre del Lago (Torre del Lago Puccini - Lago di Massaciuccoli); trasferita il 21 agosto 1940 alla 612^ Squadriglia "S"
Sezione "S" con 2 Cant Z.506, basata a Lero (Dodecaneso); trasferita l'8 luglio 1940 a Rodi
Gli idrovolanti utilizzati provenivano dalla militarizzazione dei velivoli delle linee civili ed erano la versione civile degli stessi idrovolanti che equipaggiavano le Squadriglie della Ricognizione Marittima della Regia Aeronautica. Questi velivoli, completamente disarmati, presentavano una livrea neutra con vistosi emblemi della Croce Rossa sulle ali e sulla fusoliera, per essere riconosciuti come mezzi non bellici, ma destinati al salvataggio degli equipaggi caduti in mare, sia delle proprie forze che di quelle avversarie.
Il Difficile Compito del Soccorso
I Cant Z.506, configurati con attrezzature di pronto soccorso medico e equipaggiamenti per il soccorso in mare (battellini, salvagenti, ecc.), furono denominati Cant Z.506 S. Differivano dalla versione militare Cant Z.506 B per avere una fusoliera più affusolata e l'assenza di armamento difensivo. Tuttavia, a causa delle perdite e della scarsa disponibilità di velivoli nella configurazione "C", si dovette ricorrere alla conversione di alcuni modelli militari Cant Z.506 B nel modello S.
Nel 1943, il servizio di soccorso fu riorganizzato e potenziato. Le Squadriglie e Sezioni "S" furono sciolte e riorganizzate in "Sezioni aeree di Soccorso", incrementate fino a 11 e assegnate all'organico di altrettante Squadriglie della Ricognizione Marittima. La situazione delle "Sezioni Aeree di Soccorso" al 20 maggio 1943 era la seguente:
1^ Sezione - Tolone nella 171^ Sq. RM
2^ Sezione - La Spezia nella 187^ Sq. RM
3^ Sezione - Orbetello nella 144^ Sq. RM
4^ Sezione - Nisida nella 182^ Sq. RM
5^ Sezione - Elmas nella 188^ Sq. RM
6^ Sezione - Ajaccio nella 146^ Sq. RM
7^ Sezione - Siracusa nella 186^ Sq. RM
8^ Sezione - Stagnoni nella 197^ Sq. RM
9^ Sezione - Brindisi nella 141^ Sq. RM
10^ Sezione - Prevesa nella 139^ Sq. RM
11^ Sezione - Lero nella 147^ Sq. RM
La Resilienza della Missione di Soccorso
Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, molte delle Squadriglie della Ricognizione Marittima, con le rispettive Sezioni Aeree di Soccorso, vennero sciolte, ma il soccorso continuò a essere prestato dai pochi reparti idrovolanti rimasti attivi, sia nella Regia Aeronautica del Regno del Sud, la cosiddetta Aeronautica Cobelligerante, sia nell'Aeronautica Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana. Con la costituzione del "Servizio Ricerca e Soccorso dell'Aeronautica Militare" il 14 aprile 1946, gli aeromobili ad esso assegnati adottarono colorazioni e simboli uniformemente utilizzati dai velivoli di soccorso nella comunità internazionale, abbandonando le Croci Rosse come segni distintivi.
Un Simbolo di Speranza nel Caos della Guerra
Nonostante le avversità e i pericoli, i Cant Z.506 perseverarono nella loro missione umanitaria, dimostrando un coraggio straordinario anche nelle condizioni più estreme. La loro vicenda rappresenta un paradosso della guerra, evidenziando la complessità morale e le sfide umane che caratterizzavano il conflitto armato. In un mondo segnato dall'ambiguità e dalla violenza, i Cant Z.506 rimangono un simbolo della difficile linea tra il dovere umanitario e la brutalità della guerra. La loro storia ci ricorda che anche in mezzo al caos e alla confusione, la speranza e il coraggio possono ancora emergere, illuminando il cammino verso la compassione e la solidarietà umana.
- Dal 10 giugno 1940, con l'inizio delle operazioni belliche, la Regia Aeronautica istituì il Soccorso Aereo. Si formarono squadriglie e sezioni, tra cui la 612ª, la 613ª, e la 614ª Squadriglia, insieme alle Sezioni "Lero" e "Torre del Lago".
- Il 31 maggio 1943, il "servizio soccorso" della Regia Aeronautica subisce una riorganizzazione fondamentale. Si trasforma in 11 Sezioni aeree di Soccorso, integrate nelle corrispondenti Squadriglie di Ricognizione Marittima. Queste squadriglie, oltre al loro compito originario, assumono anche la responsabilità del soccorso aereo nelle aree marine non accessibili ai mezzi delle Sezioni di Soccorso.
- Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, il 15 ottobre dello stesso anno, il Raggruppamento Idrovolanti si è costituito all'interno dell'Aeronautica Cobelligerante (la parte della Regia Aeronautica che si era riorganizzata nel cosiddetto Regno del Sud). Questo raggruppamento ha riunito tutti gli idrovolanti CZ 506 B e S, CZ 501 e RS 14 provenienti dai reparti dedicati alla ricognizione marittima e al soccorso, mantenendo la loro capacità operativa in tali specialità.
- Il 14 aprile 1946, venne istituito il "Servizio Ricerca e Soccorso dell’Aeronautica Militare". Questo servizio operò con i velivoli CZ 506 B e S fino al 1959, quando furono radiati e sostituiti con l'anfibio Grumman HU-16A.
Roberto Marchetti
Fonte: gentedelquindicesimo - segrete ali raccolsero; Giacomo De Ponti gente del 15°(gd15).