Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 


Il Cinema Arsenale organizza un evento in solidarietà verso il popolo ucraino.

Mercoledì 9 Marzo alle 20:30 sarà proiettato in anteprima e in linguaoriginale REFLECTION del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, che narra la storia del chirurgo ucraino Serhiy, catturato dalle forze militari russe durante la guerra del 2014 nel Donbass.

 Intervengono: Sara Da Prato, vice presidente Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa, Elena Dundovich, docente di Storia delle relazioni internazionali - Università di Pisa, Enza Pellecchia, direttrice del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace - Università di Pisa e Massimo Tria, critico cinematografico e docente di Slavistica - Università di Cagliari.

 Parte del ricavato della serata sarà devoluto alla raccolta fondi EMERGENZA UCRAINA, promossa da Croce Rossa Italiana, UNHCR e UNICEF.

 7 marzo 2022 A sostegno del popolo ucraino

REFLECTION
di Valentyn Vasyanovych
Durata: 125'
Luogo, Anno: Ucraina, 2021
Cast: Roman Lutskyi, Andriy Rymaruk, Dmitriy Sova

Sinossi

Partito volontario per la guerra nel Donbass, il chirurgo di Kiev Serhiy finisce per errore nelle mani delle forze militari russe e viene fatto prigioniero. Tenuto in vita per le sue competenze mediche, l'uomo assiste impotente a scene di tortura e violenza inaudita, aiutando i suoi carcerieri a smaltire i cadaveri degli altri prigionieri torturati. Fra questi anche Andrii, nuovo compagno dell'ex moglie, molto amato anche da sua figlia, ragazzina innocente e ingenua. Tornato a Kiev, Serhiy sceglie di stare al fianco della figlia e di aiutarla ad accettare l'idea della morte di Andrii.

Critica

Dal regista di Atlantis, vincitore nel 2019 della sezione Orizzonti della Mostra di Venezia, una nuova riflessione sulla guerra nell'Ucraina orientale e sul rapporto fra normalità e orrore nella società contemporanea, tra la comodità della vita borghese e la violenza inaudita del fronte. Giunto al suo quinto lungometraggio, il regista ucraino Valentyn Vasyanovych approda per la prima volta nel concorso ufficiale di un grande festival internazionale (Venezia 78). Merito del suo film precedente, Atlantis, immersione scioccante e visivamente indimenticabile nel trauma di una guerra senza nome e senza tempo, nella quale non è difficile scorgere il conflitto nel Donbass, che da anni prosegue indisturbato e ormai quasi accettato.

Reflection arriva come una consacrazione, come la conferma di una voce definita e riconoscibile (nel 2014 Vasyanovych ha firmato la fotografia di un altro film scioccante del recente cinema ucraino, The Tribe), capace di elaborare la realtà e la storia contemporanee in termini visivi e concettuali.

Il segreto sta nel titolo, "reflection", cioè riflesso, parola dal quale nascono le immagini del film. Le inquadrature fisse e frontali hanno spesso al loro interno vetri, schermi, superfici trasparenti (bellissima la visione di un film attraverso il parabrezza di una macchina), con l'intento di sottolineare la condizione di sicurezza dei personaggi all'interno del loro mondo (nella prima scena del film, un vetro protegge gli spettatori dagli schizzi di una battaglia a colpi di pallottole che contengono pittura...). Nel momento in cui il film approda al fronte, il punto di vista della macchina da presa non cambia posizione, ma elimina ogni filtro: la violenza è sul corpo, la morte è presente e l'orrore è troppo grande per non lasciare segni.

Fonte: arsenalecinema.com, 2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/arsenalecinema