Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

I volontari impegnati nelle consegne a domicilio regalano ai cittadini anche i prodotti dell'Azienda agricola Chiarappa Giovanni (Arena Metato). Il titolare Giacomo Chiarappa: "Periodo difficilissimo. Settore florovivaistico in ginocchio

La solidarietà e il sostegno viaggiano anche sui petali e i delicati steli delle piante e dei fiori di stagione. In un periodo molto duro, reso grigio da aggiornamenti quotidiani di nuovi contagi, decessi e intristito dalla quarantena forzata, l'Azienda agricola Chiarappa Giovanni di Arena Metato ha scelto di regalare colore e un pizzico di allegria ai cittadini. "L'iniziativa è nata dal suggerimento della Coldiretti - spiega il titolare Giacomo Chiarappa - tutte le nostre attività sono bloccate da settimane a causa dell'emergenza sanitaria. I nostri prodotti sarebbero stati destinati al macero: per evitare questa conclusione, abbiamo deciso di far entrare nelle case dei nostri concittadini un po' di colore e allegria". Così le piante fiorite di stagione vengono affidate ai volontari delle molte associazioni impegnate sul campo per la consegna a domicilio della spesa, dei farmaci e dei beni di prima necessità: dalla Misericordia alla Croce Rossa, passando per la Pubblica Assistenza, l'Avis, le associazioni dei donatori di sangue e molte altre.

01042020azienda agricola chiarappa fiori volontari emergenza coronavirus 2

Da qualche giorno sul territorio di San Giuliano Terme e Pisa, quando suona il campanello, i cittadini si ritrovano sulla soglia della porta di casa i volontari con la spesa in una mano e una pianta nell'altra. "E' un gesto molto semplice, con il quale ci auguriamo di dare un po' di gioia" spiega Giacomo Chiarappa. Accanto alla solidarietà e all'unione di intenti per superare il più in fretta possibile c'è, però, anche la grande incertezza di ciò che verrà al termine dell'emergenza. Giacomo Chiarappa non ha timore ad ammettere che "il settore florovivaistico è in ginocchio. Faccio una premessa doverosa: in questo momento la precedenza assoluta va alla sicurezza del paese e il sostegno di tutti deve essere rivolto agli operatori sanitari, i veri eroi del dramma che stiamo vivendo". Dopo aver preservato il bene più importante, la vita, le attenzioni si sposteranno verso il lavoro, una componente indispensabile per il benessere e la ripresa: "Il nostro settore ha subito la batosta più forte degli ultimi anni. Rispetto ad altri ambiti lavorativi, la florovivaistica è certa di perdere circa il 70% del fatturato annuale".

I proventi e la liquidità da investire nei progetti, infatti, per tutte le aziende come l'Azienda agricola Chiarappa Giovanni derivano in maggioranza dalla stagione primaverile, "il polmone di tutto il nostro lavoro. Il coronavirus è arrivato all'improvviso e ha praticamente azzerato tutti i nostri profitti - spiega Giacomo Chiarappa - la produzione di febbraio e marzo è stata quasi interamente buttata. Ad aprile si salveranno soltanto le piante che consegneremo ai volontari e quelle che il comune di San Giuliano utilizzerà per abbellire il territorio. Ho già dato comunicato al sindaco Di Maio che le piante sono a disposizione gratuitamente". Dopo, un grande punto interrogativo. "Siamo un'azienda con 15 dipendenti e quasi settanta anni di storia. Purtroppo però non sappiamo se continueremo ad esistere dopo questa emergenza". L'azienda ha visto andare in fumo gli affari in Italia, così come le esportazioni in Francia, Svizzera e Germania. "E' una crisi che accomuna tutte le realtà del paese. Con mia figlia abbiamo creato una pagina, 'Salviamo la floricoltura italiana', consultabile su Twitter, Instagram e Facebook, nella quale raccogliamo le testimonianze dei colleghi, in modo da sensibilizzare tutta la popolazione alle nostre problematiche. Senza un aiuto statale il tessuto florovivaistico italiano rischia di essere azzerato".

Fonte: pisatoday

 


 ILTIRRENO 01042020