Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

La nascita dell’Associazione, dalla Compagnia di Pubblica Assistenza e dalla Croce Bianca alle “Società Riunite”

La Pubblica Assistenza Società Riunite di Pisa nasce il 30 settembre 1886. A seguito di un’epidemia di colera del 1884 in cui la Fratellanza Militare di Pisa, una mutuo soccorso tra i soci che dovevano aver militato o militare nell’esercito, aveva prestato soccorso ai cittadini colpiti, si iniziò a sentire l’esigenza di istituire un soggetto che agisse in caso di pubbliche calamità. Fu quindi fondata una Compagnia di Pubblica Assistenza che impiegò circa sei anni a diventare indipendente dalla Fratellanza Militare.

Pubblica Assistenza Pisa

Nel 1887 furono rilevate le attività e le attrezzature della Società di Soccorso degli Asfittici, nata nel 1878 ma che era di fatto chiusa. Questa società si occupava di salvamento in acque marine e fluviali, non rare anche nel fiume Arno. Con questa operazione la neonata Pubblica Assistenza aveva risorse a sufficienza per iniziare e rivendicare indipendenza dalla Fratellanza Militare.

Nel 1889 le attività dell’Associazione iniziarono a essere rilevanti al punto di far si che il Prefetto convocasse una riunione con la Misericordia di Pisa per accordarsi sulla suddivisione dei compiti.
Il 21 gennaio 1891 la Pubblica Assistenza raggiunse la totale autonomia dalla Fratellanza Militare portando a se anche uomini e risorse della Società Pisana per la Cremazione dei Cadaveri.
 
Nel 1894, per opera di alcuni fuoriusciti dalla Misericordia di Pisa, nasceva sempre a Pisa la Croce Bianca, con lo scopo di assistere gli infermi nelle loro abitazioni, raccogliere e trasferire feriti e malati presso gli ospedali, dare dei sussidi in caso di malattia ai soci bisognosi, rendere gli onori funebri ed effettuare il trasporto dei cadaveri. In pochi anni le attività di questa associazione cominciarono a essere vive e fiorenti al punto che nel 1897 furono svolti più di 7000 servizi e l’associazione aveva un ambulatorio aperto anche di notte. Abbiamo notizie anche della partecipazione di volontari della Croce Bianca anche al terremoto di Messina nel 1908 e nei comuni vesuviani.
 
Nel 1908 venne discusso e approvato un nuovo Statuto che dava possibilità alla Pubblica Assistenza di aprire succursali sul territorio. Furono normate le figure sociali, regolamentata la presenza di personale dipendente e furono introdotte le figure dei Capisquadra e oltre ai due medici che prestavano servizio fu affiancato anche un odontoiatra. Fu anche normata la funzione di Onoranze Funebri, con grande risalto alle cerimonie laiche alle quali tutti i soci erano invitati a partecipare, con segni di lutto e rispetto codificati, mentre erano più sobrie le partecipazioni ai riti religiosi.
 
Nel 1909 la Compagnia di Pubblica Assistenza e la Croce Bianca decisero di fondersi creando la “Pubblica Assistenza Società Riunite”. Questa scelta portò a far si che la nascente realtà cominciasse ad avere un ruolo egemone nel panorama dell’associazionismo mutualistico e sanitario pisano.

Nel 1914 inizia la Prima Guerra Mondiale. Le Pubbliche Assistenze parteciparono in prima linea al conflitto dando un forte aiuto per il soccorso dei feriti e dei rifugiati assieme alla Croce Rossa. Nella nostra Associazione sono 38 i caduti per cause legate alla guerra. Non è chiaro se morirono negli scontri o per le epidemie, ma i loro nomi sono riportati su una lapide esposta nell’attuale sede.

Il fascismo e la rinascita dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1933, il regime fascista sciolse la Pubblica Assistenza di Pisa, facendo passare tutti i possedimenti alla Croce Rossa mentre i volontari smisero le loro attività. Solo dopo la guerra, nel 1945 l’Associazione riprese corpo, creando nuovamente un consiglio e grazie alla donazione di una Lancia su cui realizzare un’ambulanza e di un fuoristrada americano Dodge ripresero le attività.

Uno dei problemi da risolvere fu la mancanza di una sede sociale, che fu riaperta in dei locali usati dai fascisti, in via San Martino 1 a Pisa. L’originaria sede dell’Associazione, nell’attuale Piazza Chiara Gambacorti (o Piazza alla Pera) fu infatti demolita. Non meno importante fu la mancanza di attrezzature, per le quali furono mossi numerosi passi per cercare finanziamenti sia da privati che dalle grandi fabbriche che rinascevano nel dopoguerra.

Riprese anche il presidio del territorio, riaprendo sedi distaccate nei quartieri di San Marco e Barbaricina ma anche nei comuni vicini. A Vecchiano, nella frazione di Migliarino la sede aprì nel 1947, nel comune di San Giuliano Terme riaprirono le sedi sia nel capoluogo, sia nella frazione di Asciano.
 
Piano piano ripresero tutte le attività, sia di soccorso sia per le onoranze funebri e non mancarono casi in cui fu prestato soccorso per calamità come nel 1950 a Pisa, in zona Piagge, sia i primi aiuti portati fuori regione per l’Alluvione del Polesine nel 1951.

 

Fonte: P.A.Pisa

Ricerca storica: Roberto Marchetti