Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

Nasce a Carrara (Massa Carrara) il 24 ottobre 1849
Deceduto a Pisa il 3 agosto 1911
Laurea in Giurisprudenza; Docente universitario, Avvocato

Commemorazioni
AP, Camera dei deputati, Discussioni, 24 febbraio 1912
Il Giornale d'Italia, 5 agosto 1911
Corriere della Sera, 4 agosto 1911

 

Il settimanle Il Ponte di Pisa nell'edizione di domenica 6 agosto 1911 ricordava la figura di Emilio Bianchi con questo articolo

A 61anno di età, quando la fibra gagliarda e ben composta aveva fatto sperare che sui lunghi acciacchi del male che lo tormentava da mesi avrebbe avuto presto rivincita, la salute, fra la quotidiana trepidazione dei suoi cari che pietosamente si illusero fino all'ultimo momento di non essere colpiti da si immane sventura, l'on. prof. avv. Emilio Bianchi, si é spento Giovedì sera, lasciando nel lutto profondo la famiglia e nel cordoglio gli amici ed i conoscenti.

La morte di Emilio Bianchi è lutto oltre che di Carrara che lo vide nascere nel 1849 e di Pisa che lo ammirò giovanetto, assiduo ed intelligente negli studi del diritto e poi fatto adulto rappresentante suo elettissimo in tutti gli uffici più importanti, anche della provincia intera che lo corntò fra le sue personalità cospicue.

Anzi, si può dire senza timore di esagerare, che egli fu la prima personalità della nostra provincia. Perché in breve giro di anni, e non gli manco più dopo la stima che in mezzo a tanta simpatia aveva conseguito, lo ebbero caldo, amoroso ed autorevole patrocinatore tutti i più grandi interessi provinciali, e non vi fu elezione politica nella quale il nome suo non fosse desiderato come il segnacolo della tutela pubblica maggiore per ogni collegio. Ma fu modesto di soverchio; e schivò molte volte gli onori e trepido moltissime volte dinanzi ai rumori della vita pubblica, desideroso di rinchiudere tutta l'anima sua fra gli affetti domestici, le affaticate veglie degli studi prediletti e le incessanti cure della professione. 

Emilio Bianchi fu civilista di primo ordine e lo attestano le opere di lui, specialmente quelle di legislazione agraria che gli fruttarono la cattedra universitaria; fu avvocato di grido per l'acutezza e la genialità dell'argomentazione; e professionista provetto dié prova nel lavoro di tutti i giorni di un temperamento tenace, agile e pronto che anche i più giovani gli invidiavano.

Con amore rappresentò il collegio di Lari che cercò di mantenere immune dalla tabe dei mercanti della politica e del danaro; serbó nell'arringo politico la fedele devozione degli spiriti più eletti e ne fu orgoglioso; alla Provincia, dai banchi di consigliere, e da quelli di presidente della deputazione e di presidente del Consiglio - ufficio che teneva ancora - diresse ogni suo pensiero al bene pubblico, si che nel fragore anche più acre delle lotte e delle passioni non scorse intorno a sé nemici ma soltanto avversarii.

Fu presidente della Cassa di Risparmii, del’ Uficio dei Fiumi e Fossi, di Istituti, di Commissioni importanti: e sedette per molti anni nel consesso municipale.

Non vi è stato mai cittadino che nella città nostra e nella provincia abbia ricoperto ufficii più ragguardevoli ed in maggior numero di quelli che Egli ricopri: ed è vanto questo che va reso alla sua intelligenza preclara, alla sua operosità instancabile.

Ebbe, è vero, alcune volte impeti e sdegni che gli procurarono furiose avversioni: ma l'uomo che aveva il temperamento tessuto di nervi come è quello di tutti i lavoratori, aveva un cuore d'oro; e passata la fugace accensione ritornava freddo, pensieroso e per ciò più amoroso di prima, e chi lo conobbe da vicino e ne investigo l'anima, non poté che ammirare i pregi di lui ed tesoro infinito della sua bontà!

A tutti i congiunti di Emilio Bianchi manda il Ponte di Pisa le più vive ed affettuose condoglianze; ma col cuore di vecchio amico io voglio qui ricordare il figlio di Lui, l'avv. Giovan Battista Bianchi, ed esprimergli tutto il dolore che io provo per la morte del suo padre amatissimo. A Bistino, al povero Bistino colpito nel suo affetto più grande, stringo la mano con la effusione della solidarietà fraterna al suo immenso lutto, nella più triste ora dell' angoscia.

E.M.

Fonte:
Camera dei Deputati portale storico 
Il Ponte di Pisa n.32 del 06 agosto 1911
 

Ricerca storica: Roberto Marchetti