Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 
Alberto Marassini
Foto: rielaborazione dall' originale
Fonte: UNIPI

 

Prof. Marrassini Alberto

Presidente dal 9 dicembre 1942 al 31 agosto 1943

Nacque a Pisa il 2 nov. 1875 da Raffaello e da Eulalia Frosini. Dopo il conseguimento della maturità classica, si laureò in medicina e chirurgia il 10 luglio 1901 presso l’Università pisana, intraprendendo subito dopo la carriera accademica presso l’istituto di patologia generale, diretto da G. Guarnieri: divenutone assistente nello stesso 1901 e iniziata l’attività di ricerca scientifica, il 27 maggio 1907 conseguì la libera docenza nella specialità e nel 1909 fu nominato aiuto. Il M. era contemporaneamente impegnato in attività ospedaliere: assistente volontario nei nosocomi di Pisa fin dal 1901, nel 1906 fu classificato primo al concorso per medico comprimario ed esercitò le funzioni di direttore delle varie sezioni ospedaliere fino al 1914.

Nel 1915, allo scoppio del conflitto mondiale, il M. si arruolò volontario: destinato, nel giugno, alla direzione del laboratorio batteriologico e dei servizi di profilassi dell’ospedale militare di Livorno, gli furono affidati gli incarichi di direttore del laboratorio batteriologico della sezione convalescenti tifosi presso l’ospedale contumaciale di Padova dal successivo settembre al giugno 1917, quindi del laboratorio dell’ospedale contumaciale di Mantova fino al dicembre dello stesso anno; infine fu comandato a Pisa fino al termine delle ostilità come batteriologo dell’ospedale contumaciale e come docente presso il corso accelerato per gli studenti militari. Insignito con le medaglie dell’Unità d’Italia e della Vittoria, raggiunse il grado di colonnello medico della riserva.

Dopo la guerra, il M. riprese l’attività didattica e scientifica nell’Università di Pisa: nominato su proposta della facoltà medica supplente di Guarnieri, ebbe l’incarico per il 1918-19 dell’insegnamento ufficiale della batteriologia, che gli fu confermato nel successivo anno accademico, e tornò al suo lavoro di ricercatore, approfondendo e completando i vari temi di studio ai quali si era dedicato non appena conseguita la laurea.

Alcuni tra i suoi primi lavori di patologia sperimentale furono contributi di notevole interesse alla conoscenza della fisiologia e della fisiopatologia di vari organi e apparati: dell’apparecchio genitale maschile, con la dimostrazione, attraverso lo studio delle alterazioni del testicolo conseguenti a lesioni del funicolo spermatico, che il nervo spermatico e i plessi nervosi spermatico e deferenziale contenuti in tale formazione esercitano sulla ghiandola rispettivamente un’azione neurotrofica e una neurospermatica (Contributo allo studio delle alterazioni del testicolo consecutive alle lesioni del cordone spermatico e in modo speciale del dotto deferente, in Gazz. degli ospedali e delle cliniche, 1901, vol. 22, pp. 1164-1166; Contributo alle alterazioni del testicolo consecutive alle lesioni del cordone e specialmente del dotto deferente, in La Clinica chirurgica, X [1902], pp. 738-760); del plesso celiaco, mettendo in evidenza la comparsa di soli fenomeni circolatori transitori conseguenti alla sua estirpazione (Dei fenomeni consecutivi alla estirpazione del plesso celiaco, in Arch. per le scienze mediche, XXVII [1903], pp. 97-124; Ricerche sulla funzione del plesso celiaco, in Clinica moderna, IX [1903], pp. 29 s.); del cervelletto, nel quale, grazie all’adozione di una particolare tecnica operatoria di asportazione di parti rigorosamente circoscritte e limitate dell’organo e allo studio della diversità dei conseguenti effetti funzionali in relazione alla diversa sede offesa, riuscì a identificare il significato fisiologico di varie zone, soprattutto del verme e paramediane (Sopra gli effetti delle demolizioni parziali del cervelletto, in Arch. di fisiologia, III [1905], pp. 327-336; Sur les phénomènes consécutifs aux extirpations partielles du cervelet, in Archives italiennes de biologie, 1907, vol. 47, pp. 135-176), ricerche particolarmente apprezzate nell’ambiente medico-scientifico (si veda E. Maragliano, La fisio-patologia del cervelletto, in Arch. degli ospedali e delle cliniche, XXVIII [1907], pp. 10 s., e A. Murri, Lezioni di clinica medica edite ed inedite, Milano 1908, p. 630) che gli consentirono altresì di definire i rapporti esistenti tra tale organo e sistema nervoso, illustrati nella monografia Contributo sperimentale alla fisiopatologia del cervelletto (Pisa 1906); del pancreas, nel quale studiò la struttura e i rapporti esistenti tra le funzioni esocrina ed endocrina (Sopra alcune particolarità di struttura del pancreas, considerate specialmente in rapporto al fenomeno della secrezione esocrina, in Clinica moderna, X [1904], pp. 509-516; Sur les modifications des îlots de Langerhans du pancréas, consécutives à la ligature du conduit de Wirsung et à l’hyperglycémie expérimentale, in Archives italiennes de biologie, 1907, vol. 48, pp. 369-386; Observations ultérieures sur la physiopathologie du pancréas et recherches relativement à ce que l’on appelle «le diabete duodénal»ibid., 1913, vol. 60, pp. 105-112; Ulteriori osservazioni sulla fisiopatologia del pancreas, e ricerche sulla quistione del cosidetto «diabete duodenale», in Lo SperimentaleArch. di biologia, 1913, vol. 67, suppl. al f. 4, pp. 62-71), dimostrando anche la comparsa di lesioni nelle ghiandole duodenali conseguenti alla legatura del dotto di Wirsung (Sur une modification particulière des glandes duodénales du lapin aprés la ligature du conduit de Wirsung, in Archives italiennes de biologie, 1908, vol. 49, pp. 132-134; Sopra una particolare modificazione delle glandole duodenali del coniglio dopo l’allacciatura del condotto di Wirsung, in Riv. di fisica, matematica e scienze naturali, IX [1908], pp. 40-42); del surrene, che studiò in varie condizioni fisiologiche e patologiche, dimostrandone il diverso significato funzionale delle varie zone e mettendone per la prima volta in evidenza il rapporto con le funzioni genitale e renale (Sopra la minuta struttura dei vari elementi delle capsule soprarenali e sul loro probabile valore funzionale, in Monitore zoologico italiano, XVII [1906], pp. 42-60; Sopra le modificazioni che si hanno nelle capsule surrenali in rapporto con alcune variazioni della funzione genitale e della funzione renale, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia, 1906, vol. 60, pp. 197-218; Sur quelques modifications des capsules surrénales consécutives à l’hyperglycémie expérimentale, in Archives italiennes de biologie, 1910, vol. 53, pp. 460-468) e in generale del sistema endocrino, tra i cui organi ricercò l’eventuale esistenza di interconnessioni funzionali (Sur les modifications que la castration peut déterminer dans les organes glandulaires de quelques animaux, et spécialment sur celle que l’on rencontre dans l’hypophyseibid., pp. 419-431; Sulle modificazioni che può determinare la castrazione negli organi glandolari di alcuni animali con speciale riguardo a quelle che si riscontrano nell’ipofisi, in Pathologica, III [1910], pp. 271-279; Sui reperti ottenuti nell’ipofisi ed in altri organi glandolari degli animali castrati, in Riv. di fisica, matematica e scienze naturali, XII [1911], 2, pp. 3-40, 97-118, 242-263, 323-368, in collab. con L. Luciani; ed Effects de la castration sur l’hypophyse et sur d’autres organes glandulaires, in Archives italiennes de biologie, 1911, vol. 61, pp. 395-432). Meritano ancora di essere ricordati i suoi accurati studi su alcune caratteristiche fisiche e fisico-chimiche dei globuli rossi e dei reni in varie condizioni (Sur la perméabilité des hématies d’individus sains et d’individus malades en présence de quelques solutions électrolytiquesibid., 1908, vol. 49, pp. 362-368; Sulle modificazioni della conducibilità elettrica e della pressione osmotica del rene durante la iperfunzione e la ipertrofia funzionale, in Arch. di fisiologia, XIV [1916], pp. 63-80) e sulla formazione delle proliferazioni epiteliali atipiche (Sulle proliferazioni epiteliali atipiche e sul loro meccanismo di formazione, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia, 1915, vol. 69, pp. 69-106). 

Il M. recò contributi anche alla conoscenza della patologia infettiva, specialmente del tubo gastroenterico, in particolare con ricerche sulla eziologia della febbre tifoide, della quale durante il periodo bellico dimostrò la possibilità di attenuare le manifestazioni cliniche con la vaccinazione, e sulle affezioni strettamente correlate (Osservazioni e ricerche sulla febbre tifoide, in Atti del I Congresso internazionale dei patologi… 1911, Torino 1912, pp. 111-116; Sulla etiologia e sulla patogenesi della febbre tifoide con speciale riguardo allo studio dei germi del gruppo tifo-coli, in Atti della Soc. toscana di scienze naturali residente in PisaMemorie, 1913, vol. 29, pp. 39-148; Osservazioni sulla febbre tifoide, in Medicina nuova, VIII [1917], pp. 101-103; Sui bacilli della serie tifo-paratifo-coli-dissenterici e sulle loro varietà in rapporto colle proprietà biologiche ed immunitarie di ciascuno di essi ed alla eziologia delle infezioni intestinali, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia, 1919, vol. 73, pp. 193-202 e in Malpighi - Gazz. medica di Roma, 1920, vol. 46, pp. 162-168, 182-186), e pubblicò alcune osservazioni microbiologiche sull’epidemia influenzale del 1919 (Observations et recherches bactériologiques sur la récente épidémie d’«influence», in Archives italiennes de biologie, 1919, vol. 69, pp. 206-214; Ulteriori osservazioni e ricerche sulla recente pandemia d’influenza, in Atti della Soc. toscana di scienze naturali residente in PisaProcessi verbali, 1919, vol. 28, pp. 10-17).

Trasferito nel 1919 all’Università di Ferrara come professore straordinario di patologia generale, il M. nel 1922 fu nominato ordinario e come tale insegnò la disciplina fino al 1925; nella stessa università fu anche incaricato dell’insegnamento ufficiale della batteriologia. Dopo aver assunto per un solo anno la direzione della cattedra di patologia generale dell’Università di Sassari, il 15 febbr. 1926, su chiamata della facoltà medica, fu nominato professore stabile di patologia generale della neoistituita Università di Bari, dove fu incaricato dell’insegnamento dell’immunologia. Fu successivamente chiamato a insegnare patologia generale alla facoltà medica dell’Università di Parma: titolare della cattedra della disciplina dal 1° dic. 1930, incaricato dell’insegnamento ufficiale della batteriologia nell’anno accademico 1934-35, il M. fu preside di facoltà dal 1934 al 1936 e rettore dell’ateneo dal 1936 al 1938. Infine, dall’anno accademico 1938-39 assunse la direzione della cattedra e dell’istituto di patologia generale dell’Università di Pisa, dove avrebbe concluso la sua carriera didattica e scientifica.

Costante fu il suo impegno di ricercatore, che gli consentì di recare interessanti contributi in diversi settori della eziologia e della patologia generale. Di particolare rilievo furono le sue osservazioni sperimentali sulle reazioni tra antigene e siero immune e sul fenomeno della agglutinazione batterica, che dimostrò dipendere da una serie di fattori assolutamente non inquadrabili in rigidi schemi né esprimibili con una costante (Sulla cosidetta costante di equilibrio nel fenomeno di agglutinazione batterica, in Atti dell’Acc. di scienze mediche e naturali di Ferrara, 1921, vol. 95, pp. 13-26, in collab. con S. Andriani; Sulla cosidetta legge di ripartizione nelle reazioni tra antigene e siero immune; ricerche sul coefficiente di ripartizione e sulla cosidetta costante di equilibrio nel fenomeno di agglutinazione batterica, in Haematologica, II [1921], pp. 311-322; Ancora sulla cosidetta costante di equilibrio nel fenomeno di agglutinazione batterica, in Atti dell’Acc. di scienze mediche e naturali di Ferrara, 1922, vol. 96, pp. 3-8), e sul potere opsonico del sangue (A proposito del fenomeno di sensibilizzazione opsonica e della sua reversibilità, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia, 1921, vol. 75, pp. 277-282; Sulla pretesa reversibilità del fenomeno di sensibilizzazione opsonica secondo la legge delle reazioni monomoleculari, in Giorn. di psichiatria clinica e tecnica manicomiale, XLIX [1921], pp. 239-246); e ancora la serie di sperimentazioni sul comportamento della pressione sanguigna e della volemia in animali sottoposti ad abbondanti salassi e perfusi secondo varie modalità con diverse soluzioni saline e con sangue omogeneo, con la quale poté dimostrare tra l’altro come i globuli rossi rimangano integri e funzionanti anche se sottoposti a lavaggio con soluzioni saline isotoniche dopo defibrinazione del sangue e come, per compensare le perdite ematiche, alle quali sostenne che non consegue iperglobulia, convenga reintegrare la massa circolante o con sangue o con infusioni di soluzioni di cloruro di sodio, ma non con quelle saline di gomma arabica, potenzialmente nocive (Contributo sperimentale alla fisiopatologia della pressione arteriosa del sangue, I, Effetti delle infusioni di soluzioni di cloruro di sodio in animali assoggettati ad abbondanti sottrazioni sanguigne, in Arch. di fisiologia, XVIII [1920], pp. 21-47; II, Effetti dei salassi modici ripetuti ed accompagnati da contemporanee infusioni compensatrici di soluzioni di cloruro di sodio, in Arch. per le scienze mediche, XLVI [1921], pp. 143-156; Contributo sperimentale allo studio della pressione arteriosa del sangue. Effetti delle infusioni di soluzione di cloruro di sodio, eseguite con varie modalità dopo salassi modici ripetuti. Effetti delle trasfusioni di sangue defibrinato, eseguite durante e dopo l’abbassamento della pressione arteriosa, provocato da sottrazioni sanguigne, seguite o no da infusioni di soluzione di cloruro di sodio, in Policlinico, sez. pratica, XXVIII [1921], pp. 1259-1263; Contributo sperimentale allo studio…, IV, Effetti che, in confronto delle infusioni di soluzione di cloruro di sodio, producono sulla pressione arteriosa le trasfusioni di sangue omogeneo, eseguite per compensare vaste perdite sanguigne, in Atti dell’Acc. di scienze mediche e naturali di Ferrara, 1921, vol. 95, pp. 27-30; Ulteriore contributo allo studio della pressione arteriosa del sangue, V, Effetti delle infusioni di soluzione salata di gomma arabica in animali normali ed in animali assoggettati ad abbondanti sottrazioni sanguigne, in Giorn. di clinica medica, III [1922], pp. 446-453, 490-508; VI, Nota. Di una particolare azione, che la soluzione salata di gomma svolge quando con essa si eseguiscano contemporanee infusioni durante modiche sottrazioni sanguigne, in Atti dell’Acc. di scienze mediche e naturali di Ferrara, 1923, vol. 97, pp. 153-159; Sugli effetti delle sostituzioni di masse sanguigne con soluzioni salate di gomma nel cane, in Giorn. di biologia e medicina sperimentale, I [1923-24], pp. 158-160; Sulla presunta iperglobulia da salasso. Osservazioni sperimentali, seguite da alcune considerazioni sulle perfusioni riparatrici nei casi di perdite sanguigne e di collasso, in Giorn. di clinica medica, XVII [1936], pp. 769-786).

Tra i vari lavori pubblicati dal M. si ricordano ancora il contributo allo studio dell’importanza della lotta contro la malaria (Il problema della lotta antimalarica e la sua importanza sociale ed economica nazionale, in Pensiero ed azione del rinnovamento sociale dell’Italia fascista, Molfetta 1931, pp. 365-406), le indagini sulle caratteristiche fisico-chimiche e sul comportamento di alcuni coloranti impiegati in istologia (Osservazioni su alcune proprietà chimiche, fisiche e chimico-fisiche presentate dalle principali sostanze usate per il riconoscimento e per il blocco degli elementi cellulari che fanno parte del cosiddetto sistema reticolo-istiocitario. Nota preliminare, in L’Ateneo parmense, V [1933], pp. 152-163), le ricerche antropometriche e costituzionalistiche condotte a Parma come approfondimento dei temi dibattuti al congresso internazionale per lo studio dei problemi della popolazione svoltosi a Roma nel 1931 (Ulteriori osservazioni sul tipo morfologico dominante fra i padri appartenenti a famiglie numerose del Comune di Parmaibid., IV [1932], pp. 65-116; Osservazioni su eventuali rapporti tra fertilità della donna ed ampiezza dei diametri bitrocanterico e bisacromialeibid., pp. 357-379; Ulteriori osservazioni sui tipi morfologici dominanti fra le madri appartenenti a famiglie numerose del Comune di Parmaibid., V [1933], pp. 1-64; La influenza delle parti molli nella determinazione del tipo morfologico col metodo del Violaibid., VI [1934], pp. 395-401), alcune osservazioni nel campo della microbiologia e della patologia infettiva (Ricerche sull’azione che la luce solare ed alcune sostanze fotodinamiche spiegano sul bacillo della febbre tifoide in rapporto ad alcune delle comuni modalità sperimentali, in Boll. dell’Ist. sieroterapico milanese, XX [1936], pp. 709-728; Osservazioni e richiami sul significato dei corpi di Guarnieri e sulla loro importanza nella diagnosi del vaiolo e del vaccino, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, XIV [1939], pp. 346-348; Guarnierische Körperchen, Kuhpockelementar Körperchen und biologische Diagnose der Pocken, in Zentralblatt für Bakteriologie, Parasitenkunde und Infektionskrankheiten. Abt. I, 1939, vol. 145, pp. 54-61; Saggio di tecnica per l’esame batterioscopico del materiale difterico e per l’isolamento del b. di Löffler (con dimostrazione di preparati e di culture), in Boll. della Soc. medico chirurgica di Pisa, X [1942], pp. 5-15).

Membro di numerose società e accademie medico-scientifiche italiane e straniere, il M. nel 1923 fu presidente dell’Accademia delle scienze mediche e naturali di Ferrara. Ebbe riconoscimenti e onorificenze, tra cui quelle di cavaliere e di commendatore della Corona d’Italia. Aderì al partito fascista e divenne console della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, della quale fece parte dal 1928.

Il M. morì a Pisa, insieme con la moglie Olga Lucchesini, nel pesante bombardamento aereo che il 31 agosto 1943 devastò parte della città.

Fonte: Treccani

 


 

1942
9 dicembre
  • II Prof. Alberto Marassini viene nominato Presidente della C.R.I. di Pisa. Resterà in carica fino al 31 agosto 1944.
 
1943
  • Nell'intensificarsi dei bombardamenti e nell'assistenza ai feriti, che ben presto iniziano ad affluire numerosi presso gli ospedali pisani, il personale della C.R.l. Militare e delle Infermiere Volontarie presta servizio con la massima dedizione e sacrificio.
31 agosto
  • I volontari della C.R.l. di Bagni di Casciana, Fauglia e Pontedera, avuta notizia del bombardamento a Pisa accorrono per partecipare con i colleghi pisani al soccorso dei feriti.
8 settembre
  • Armistizio tra il Governo Italiano e gli Anglo-Americani. Inizia la guerra di liberazione; alcune Il.VV. di Pisa, che per servizio si trovano nell'Italia meridionale, operano presso le sottoelencate strutture:
    • Ospedale da Campo n.429 del Gruppo di Combattimento "Cremona", zona di operazioni dell 8^ Armata Britannica;
    • Ospedale da Campo n. 866, Gruppo di Combattimento "Folgore", zona di operazioni dell'8^ Armata Britannica.
 
1944
18 gennaio
  • Durante il bombardamento aereo in Pisa, viene colpito l'Ospedale C.R.l. San Michele, tra le vittime il C.le Infermiere C.R.l. Renato Bolognini.
11 agosto
  • L' I.V. Gereschi Livia della C.R.I. di Pisa, viene seviziata e uccisa dai soldati tedeschi per aver cercato di sottrarre dei civili durante il rastrellamento a Molina di Quosa (PI) a seguito del quale avviene un eccidio con 69 vittime.
    Viene insignita dalla C.R.I. con Medaglia d'Argento al Merito con Palma alla memoria.
2 settembre
  • Ore 09.00, gli alleati entrano in Pisa

 


 

Ricerca storica: Roberto Marchetti