Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
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Il campo di concentramento di Coltano: una pagina poco conosciuta della storia italiana del secondo dopoguerra".

 

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Foto: Campo di Coltano
Fonte: glistatigenerali

 

Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e subito dopo, l'Italia fu teatro di eventi drammatici e trasformazioni politiche senza precedenti. Tra questi, uno degli episodi meno conosciuti è il campo di concentramento di Coltano, situato nella provincia di Pisa, destinato a prigionieri italiani che avevano combattuto per la Repubblica Sociale Italiana (RSI), il regime fascista filotedesco.


Costruito dalle autorità alleate nel 1945, Coltano era concepito come un centro di detenzione temporaneo per migliaia di ex militari fascisti. La sua istituzione rispondeva alla necessità di mantenere l'ordine pubblico e accertare le responsabilità individuali dei prigionieri, evitando al contempo episodi di giustizia sommaria da parte delle formazioni partigiane.


Il campo era diviso in tre settori: due per i prigionieri tedeschi e uno, il PWE 337, per gli italiani. Le condizioni di detenzione erano estremamente dure, con maltrattamenti, fame e un clima di tensione costante tra detenuti e sorveglianti. Tuttavia, nonostante le difficoltà, il campo non può essere paragonato ai campi di concentramento nazisti o ai gulag sovietici.


Dopo sei mesi di attività, Coltano fu chiuso nel gennaio 1946, seguendo una politica di riconciliazione nazionale adottata dal governo italiano. Molti prigionieri furono rilasciati grazie a provvedimenti di amnistia e indulto. La vicenda dei campi di concentramento per fascisti in Italia è stata spesso trascurata dalla storiografia, ma è importante indagare su questi episodi per comprendere appieno la complessità e le contraddizioni del periodo storico.


La chiusura di Coltano segnò la fine di un capitolo oscuro della storia italiana, ma rimane un monito sulla necessità di ricordare e studiare anche gli eventi meno noti, per una migliore comprensione del passato e del presente.

Roberto Marchetti

 

Fonte: instoria

 

Ricerca storica: Roberto Marchetti