Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa
 
nastro tricolore
 

L'ambulanza 363 della Croce Rossa Italiana - Unità Territoriale di San Giovanni alla Vena ieri sera, 20 settembre, ha preso fuoco.
La notizia e le immagini ci hanno raggiunto rapidamente e ci hanno lasciato prima increduli e poi profondamente sgomenti.

21 settembre 2022 Lambulanza 363 ha preso fuoco

Un'ambulanza aiuta le persone in difficoltà, ferite, in pericolo, malate. Sopra ci sono soccorritori e soccorritrici, volontari, che dedicano il loro tempo agli altri, nei momenti più delicati e gravi.
Un'ambulanza è sempre un segno concreto di speranza.
Vederla distrutta dal fuoco, sebbene per cause ancora da accertare, è una ferita enorme per tutti e tutte noi, per l'intera comunità.

Siamo vicini a Emanuel Felloni, responsabile della Croce Rossa di San Giovanni alla Vena, a ogni volontario e volontaria che si impegna per chi soffre e che ieri sera è stato colpito da questo dolore, alla Croce Rossa Italiana - Comitato di Pisa e al suo presidente, Antonio Cerrai.

Siamo convinti che la solidarietà, levatasi forte e intensa, immediatamente, dalla cittadinanza e dalle associazioni, troverà presto forme concrete per 'restituire' alla CRI la sua ambulanza.
Da parte nostra, come già abbiamo fatto presente ieri sera a Felloni, ci siamo.
Sosterremo ogni iniziativa in questa direzione.


E' il momento di supportare chi ci ha supportato, e continua a esserci e ad aiutarci, ogni giorno, senza esitare, qualsiasi sia il rischio, l'emergenza o la criticità da superare.

Il Sindaco Matteo Ferrucci e l'Amministrazione Comunale.

Fonte: Facebook

 

 

 

 

 

#NoTraceOfYou
Ricordando i migranti scomparsi
Sostenendo le loro famiglie
Scomparsi ma non dimenticati

30 agosto 2022 Ricordando i migranti scomparsi

Nel 2021, quasi 3.300* migranti sono morti o sono scomparsi mentre tentavano di raggiungere l'Europa.
* Dati del Progetto Migranti Scomparsi, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM)

Questa cifra orribile – equivalente alla capacità di un transatlantico, o di una tribuna di uno stadio di calcio – rappresenta solo casi documentati. Il numero effettivo di persone scomparse lungo la rotta migratoria verso l’Europa è molto più alto. Dal 2014 decine di migliaia di migranti sono scomparsi, di cui non si hanno più notizie. Le loro famiglie devono sopportare il dolore quotidiano dell’attesa di notizie, aggrappandosi alla speranza.
Finché le persone saranno costrette a rischiare la vita su pericolose rotte migratorie, il numero di persone continuerà ad aumentare.

Le famiglie delle persone scomparse vivono in un limbo
È vivo o morto? L’attesa senza fine, unita a speranza e preoccupazione che sperimentano le famiglie delle persone scomparse, costituisce quella che gli psicologi descrivono come “perdita ambigua”. Senza la prova di ciò che è successo ai loro cari, le persone non possono iniziare a soffrire.
Non importa quanto tempo sia passato, le famiglie hanno bisogno di supporto e risposte per riprendersi mentalmente e iniziare ad andare avanti. È innanzitutto responsabilità degli Stati fornire risposte alle famiglie.

Lavoriamo per offrire risposte e supportare le famiglie
Da più di 150 anni, il Comitato internazionale della Croce Rossa e le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa assistono le persone che perdono i contatti con i propri familiari, a causa di conflitti, calamità, migrazioni.
Il servizio Restoring Family Links mira a prevenire le separazioni familiari, a ristabilire e mantenere i contatti con i propri familiari, attraverso le telefonate e lo scambio di messaggi, a chiarire la sorte delle persone disperse e supportare la riunificazione familiare.
Nel 2013 è stato creato uno specifico strumento online, in risposta al crescente numero di persone disperse lungo le rotte migratorie. Trace the Face ha lo scopo di aiutare le persone in cerca dei familiari dispersi, o da cui sono stati separati, lungo la rotta migratoria verso l’Europa. In media, una famiglia alla settimana si ritrova grazie al sito web Trace the Face.

Fonte: notraceofyou

 

 

 

 

 

Antonio Cerrai 1

Cari amici Volontari, cari cittadini delle nostre comunità che ci conoscete nei momenti più difficili e critici, cari italiani, vi chiedo un po’ di attenzione e spero che condividerete il mio pensiero, da persona che opera da quasi 50 anni nel volontariato e che non si è mai trovata in difficoltà come oggi a gestire una Associazione di Volontariato alla quale, soprattutto in momenti di difficoltà generale, tutti chiedono tanto ma poi pochi sono disposti ad aiutarla veramente.
Vorrei lanciare una proposta ai nostri politici di ogni espressione (il momento elettorale e’ propizio), con la curiosità seria di vedere chi la vorrà accogliere.
In Italia siamo 6,63 milioni di volontari stimati operativi, di cui 4,14 milioni attivi in organizzazioni.


VOLONTARI che, al di là del pensiero politico di ciascuno, guarderanno con grande favore quei programmi politici ed elettorali che SI IMPEGNERANNO ANCHE A DIMEZZARE L’ALIQUOTA IVA (-50% almeno è sostenibile per l’erario ed aiuta contemporaneamente i bilanci delle Associazioni che sono sempre più in difficoltà), su tutti gli “acquisti” di beni e servizi, come già lo Stato ha già pensato bene e da molto tempo di azzerare l’IVA sui servizi erogati dalle stesse Associazioni.


Per le Associazioni pagare l’IVA sugli acquisti come un COSTO e non poterla COMPENSARE con quella delle fatture di erogazione servizi (notoriamente e principalmente in esenzione d’IVA) e’ una GABELLA imposta a chi si impegna ad organizzare con fatica ed oneri oggettivamente eccessivi i servizi sanitari, sociali e di protezione civile, alle proprie comunità offrendo ciascun volontario il proprio tempo e il proprio impegno ad esclusivo favore dei cittadini, e fra questi, dei cittadini più fragili e vulnerabili.
Qualcuno si chiederà: “perché addirittura non toglierla?”.
Sarebbe auspicabile, ma noi Volontari siamo cresciuti a crede nelle cose sostenibili, e togliere all’improvviso un gettito importante come l’IVA delle sole Associazioni di volontariato sarebbe un onere importante per l’erario che, anche con quelle tasse per noi improprie, assicura comunque la sanità e i servizi sociali a tutti i cittadini.


E noi siamo Volontari responsabili. Quindi per ora ci accontenteremo della metà, pronti ad insistere quando sarà emerso (speriamo) tutta l’evasione fiscale, vera piaga della nostra amata Italia.

Il VALORE AGGIUNTO DEL VOLONTARIATO non e‘ un valore economico da tassare, ma È UN VALORE SOCIALE da sostenere, riducendo le IMPOSIZIONI BUROCRATICHE e le IMPOSTE.

#giuletassealvolontariato

 

 

 

 

 

17 agosto 2022 Piazza Viviani, una Messa per ricordare Marco, Andrea e Carla Verdigi.


Il giovane Marco morì nel 2004 dopo aver salvato due bambini dalla furia delle onde. L'anno scorso la scomparsa dei suoi genitori che avevano fondato un'associazione in ricordo del figlio.

17 agosto 2022 Piazza Viviani una Messa per ricordare Marco

"Per tutti noi l'ultimo anno è stato un periodo molto difficile. La scomparsa di Carla e poi, poche settimane dopo, appena il tempo di celebrare la serata finale del premio organizzato in ricordo di Domenico Marco, quella di Andrea. Dolori immensi che hanno segnato le nostre vite".
Sarà una cerimonia per ricordare Marco Verdigi dal sapore ancora più amaro quella di quest'anno, quando in piazza Viviani a Marina di Pisa non ci saranno per la prima volta i genitori del giovane sangiulianese morto nel 2004 dopo aver salvato due bambini. La madre Carla è infatti scomparsa nel settembre 2021, pochi mesi dopo, a dicembre, anche il padre Andrea è deceduto.

"Siamo ancora al lavoro per riorganizzare la nostra associazione, combattendo anche con il Covid-19 che ha voluto tenerci compagnia per qualche settimana e gli inevitabili passaggi tecnici e burocratici - sottolineano dall'associazione benefica che porta il nome di Domenico Marco Verdigi - noi non ci arrendiamo: non rinunciamo al sogno di Carla e Andrea. Quello di portare l'associazione almeno al ventesimo compleanno. Un traguardo non impossibile ma che tra la fine del 2021 e i mesi fino ad oggi passati del 2022 ci ha costretto ad una faticosa tappa di montagna: una salita continua che non sembra finire mai. Ma noi non abbiamo paura: gli aquiloni si alzano con il vento contrario, non quello a favore. Però, concedeteci questa debolezza, abbiamo bisogno del vostro calore, della vostra vicinanza".

Da qui l'invito alla Santa Messa organizzata in piazza Viviani domenica 21 agosto alle ore 18 in ricordo di Domenico Marco, Carla e Andrea, proprio di fronte a quel tratto di mare che portò via dall'affetto dei suoi genitori il giovane 23enne.

Fonte: pisatoday

 

 

 

 

 

Trasporti emergenza urgenza, siglato l’accordo con le associazioni di volontariato e Cri

Raggiunto l’accordo tra la Regione Toscana e le associazioni di volontariato Misericordia e Anpas e la Croce rossa italiana sui costi relativi al trasporto dell’emergenza urgenza. L’accordo è stato sottoscritto oggi, 9 agosto, in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza.

10 agosto 2022 Trasporti emergenza urgenza siglato laccordo

Il coinvolgimento di enti, associazioni di volontariato e Croce rossa italiana (Cri) nell'apparato del soccorso ha sempre rappresentato una delle peculiarità del sistema di emergenza urgenza della Regione Toscana. Questi enti e associazioni mettono a disposizione risorse umane, automezzi e attrezzature, per garantire ai cittadini un servizio di emergenza sanitaria, assieme al servizio pubblico, in linea con quanto definito dalla vigente normativa.

Le associazioni di volontariato e Cri all’interno della gestione dell’emergenza regionale sono una ricchezza per il nostro sistema a cui forniscono uno straordinario valore di coesione sociale e di umanizzazione, anche grazie a percorsi formativi, che rendono i soccorritori una figura chiave, assieme al personale sanitario, per un buon livello di soccorso.

Tenuto conto delle problematiche rappresentate, soprattutto dalle associazioni impegnate nell’emergenza, a causa degli incrementi nei costi di gestione e all’aumento del carburante, durante un incontro tenutosi tra le associazioni di volontariato e Cri con il presidente della Regione Toscana, gli assessorati alla sanità e al sociale e il direttore della ‘sanità welfare e coesione sociale’ è stato concordato, di intraprendere un percorso, che vada a rivedere profondamente il modello organizzativo e il sistema di rimborso, orientato a una uniformità regionale e applicato a tutte le Aziende.

Di seguito i punti condivisi e per i quali il volontariato e la Regione Toscana s’impegnano a:

rivalutare i costi standard del personale, della gestione dei punti di emergenza territoriali e acquisizione di automezzi ed attrezzature per garantire i punti di emergenza territoriali a partire dal 1 gennaio 2023;
rivalutare il costo a km e la valorizzazione degli stby (stand-by) da riconoscere alle associazioni, in considerazione dell’aumento del prezzo dei carburanti e dell’energia, calcolati sulla base di parametri stabiliti dal gruppo tecnico, per una somma da aggiungersi al budget 2022 fino a 6 milioni di euro di incremento;
confermare il budget 2022 in linea e con la modalità prevista all’interno della delibera 1149 del 2021 pari a 99.000.000 euro, “budget complessivo di 99.000.000 euro che comprende, in conformità a quanto previsto dall’articolo 76 novies della legge regionale 40/2002, sia le risorse destinate alle associazioni di volontariato ed ai comitati della Cri, iscritti nell'elenco di cui all'art. 76 quinquies della legge regionale 40/2005, determinate in ragione della quantità e qualità delle attività di trasporto di emergenza urgenza da erogare, sia le risorse destinate agli organismi rappresentativi delle associazioni di volontariato ed al Comitato regionale della Cri, in caso di delega per lo svolgimento delle attività di supporto tecnico, raccordo, coordinamento e tenuta del sistema di emergenza urgenza, determinate in percentuale non superiore al 6 per cento delle risorse attribuite alle associazioni di volontariato o comitati della CRI deleganti” è inoltre opportuno ricordare che sul capitolo di spesa in oggetto sono ricompresi i fondi destinati alle zone disagiate, pari a euro 500.000 per l’anno 2022;
si è pattuito, inoltre, “che eventuali oneri aggiuntivi, oltre a quelli già previsti con il presente atto in 99.000.000 euro complessivi, saranno a carico delle Aziende sanitarie locali, che dovranno riassorbire nei propri bilanci sia le eventuali ulteriori risorse, da destinare alle associazioni, necessarie per i servizi di trasporto di emergenza urgenza, sia le relative risorse correlate all’attività di coordinamento da destinare agli organismi regionali rappresentativi delle associazioni stesse, e pertanto senza ulteriori oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
Per quanto riguarda la rivalutazione dei costi standard del personale e della gestione dei punti di emergenza territoriali proseguirà il lavoro del tecnico con le Aziende sanitarie territoriali per la ridefinizione dei costi standard per i servizi di trasporto sanitario di emergenza, effettuati dalle associazioni di volontariato e dalla Cri con ambulanze in disponibilità operativa (stand-by) per il 2023, che determinerà la revisione della delibera 908/2018, che riporta appunto le tabelle con i costi standard, tale lavoro dovrà concludersi entro il 2022.

Nel processo di riforma si inserisce anche la necessaria informatizzazione delle prescrizioni del trasporto sanitario, assicurando la tracciabilità e la trasparenza di tutto il percorso, rendendo omogenea l’operatività a livello regionale e in modo da migliorare l’appropriatezza del sistema dei trasporti.

L’accordo si inserisce nel percorso di riforma dell’intero processo legato all’emergenza urgenza, che Regione e associazioni di volontariato e Cri condividono nelle linee di indirizzo e di principio, che dovrà essere attuato a livello territoriale dalle Aziende sanitarie locali con un costante percorso di confronto sia a livello regionale che territoriale.

Fonte: toscana-notizie

Il Consiglio comunale approva all'unanimità: l'incrocio tra via di Cisanello e via Vicarese sarà dedicato alla memoria del chirurgo sangiulianese

10 agosto 2022 Una rotatoria intitolata al professor Mosca

SAN GIULIANO TERME — La nuova rotatoria di Colignola, all'incrocio tra via di Cisanello e via Vicarese, sarà intitolata alla memoria di Franco Mosca. In ricordo del luminare della chirurgia, sangiulianese doc e scomparso il 31 Maggio 2020, si è espresso favorevolmente all'unanimità tutto il Consiglio comunale.
"Un riconoscimento dovuto per una persona straordinaria sotto il profilo professionale e umano - ha commentato il sindaco Sergio Di Maio - è colui che ha portato a Pisa i trapianti di organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l'apertura dei centri trapianti di fegato e pancreas e lo sviluppo di quello di rene".

"Era nostro concittadino perché aveva scelto il nostro Comune quale luogo di vita per sé e la famiglia - ha aggiunto l’assessore Matteo Cecchelli - era residente come me nella frazione di Campo ed eravamo legati da un rapporto di stima reciproca. Siamo orgogliosi che nel nostro territorio ci sia un luogo che possa portare il suo nome".
Allievo del professor Mario Selli, Mosca, emerito di Chirurgia generale all'Università di Pisa, ha guidato i centri trapianti dell'Ospedale di Pisa, portandoli ai vertici nazionali e internazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Inoltre, è stato direttore delle unità operative di Chirurgia generale e sperimentale, Chirurgia generale e trapianti e Chirurgia generale 1.
Ha guidato anche il centro di ricerca e formazione Endocas e il Dipartimento di Chirurgia generale. Tantissimi pure gli incarichi accademici: ordinario di chirurgia generale dal 1986, è stato anche vicepreside di Medicina e Chirurgia e direttore del Dipartimento di oncologia dei trapianti e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia. Ha costituito e diretto la Fondazione Arpa, impegnata a contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca e la formazione in ambito medico nei Paesi in via di sviluppo in tutto il mondo.

Fonte: quinewspisa 

 

 

 

 

 
 
Monorchio: "una carenza drammatica. Prima di andare in vacanza, donate"
 
28 luglio 2022 Dona che ti torna appello della croce rossa italiana su emergenza sangue
 
La carenza di sangue e plasma negli ospedali e nelle strutture sanitarie sta aumentando di giorno in giorno, tanto da far pensare ad una nuova, possibile emergenza, soprattutto in vista dell’esodo estivo.
 
“I dati in nostro possesso ci parlano di un rallentamento delle donazioni. Come se non bastasse, le regioni virtuose sono in affanno e non riescono a rispondere al fabbisogno di altre”. È un quadro preoccupante quello rappresentato da Paolo Monorchio, Referente nazionale della Croce Rossa Italiana per la Donazione Sangue, che spiega: “Stiamo vivendo un momento drammatico. Lazio, Campania e Sardegna sono in difficoltà, soprattutto per quanto concerne la cura dei pazienti talassemici. Realtà come Toscana e Lombardia, che prima fornivano sangue per compensare le mancanze di altre regioni, faticano a restare a regime”.
 
“A rendere ancora più grave la situazione è quanto accade, ad esempio, negli ospedali della Campania – prosegue Monorchio – strutture nelle quali, proprio a causa della mancanza di sangue, si stanno ritardando gli interventi chirurgici”.
 
“Chiediamo uno sforzo straordinario ai cittadini, in particolare ai giovani: prima di partire per le vacanze estive, recatevi nei centri trasfusionali e donate!”, questo l’appello del Referente nazionale della CRI per la Donazione Sangue. “Donare il sangue è un atto di solidarietà, un gesto semplice – ha concluso – con il quale è possibile salvare molte vite”.
Scopri come diventare donatore.
Segui la campagna #DonaCheTiTorna.
 
 
Gruppo donatori di sangue 3 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Volontari in fuga dai soccorsi: così il sistema rischia il collasso. I casi in Toscana
24 luglio 2022 Sabrina Chiellini

24 luglio Volontari in fuga dai soccorsi così il sistema rischia il collasso

Volontari in fuga dalle ambulanze. Dopo essere rimasti in prima linea nelle fasi più difficili della pandemia per garantire i soccorsi, oggi il volontariato del trasporto sanitario e dell’emergenza, insieme alle associazioni, vive una grande crisi. I protocolli Covid (ma non solo) li costringono a lunghe attese al pronto soccorso con i pazienti sulle barelle. Succede quasi ogni giorno in quasi tutti gli ospedali toscani. L’altra sera a Pisa, per fare un esempio, alle 22, trovare un’ambulanza disponibile sarebbe stata un’impresa ardua, erano tutte a Cisanello.

Disorientati, senza certezza sulla durata del tempo donato, i volontari rinunciano a fare servizio sulle ambulanze. La fotografia è la stessa per Misericordia, Pubblica assistenza e Croce Rossa, che devono ricorrere ai dipendenti se vogliono coprire i turni e garantire i servizi. Il sistema rischia il collasso. Le associazioni sono stremate e non solo dal punto di vista economico. Ai costi del personale si aggiungono quelli del materiale sanitario e del carburante. I rimborsi non coprono l’intera spesa. Ci sono associazioni che hanno rimesso fino a 200mila euro all’anno per garantire il servizio al 118.

Il mondo del volontariato ha chiesto alla Regione Toscana dei ristori e una revisione delle tariffe per i trasporti sanitari. Se in provincia di Pisa la Croce Rossa (in passivo per un milione di euro) ha dichiarato pubblicamente che si appresta a chiudere il servizio notturno del 118 non è che in altre province le associazioni se la passino meglio. «Avevamo deciso di sospendere il turno notturno (da mezzanotte alle sette) dal primo agosto. Il direttivo regionale ci ha chiesto di soprassedere fino al 7 agosto, dopo che la Regione si è detta disponibile a rivedere le tariffe del trasporto sanitario e dell’emergenza», dice Antonio Cerrai, presidente della Croce Rossa di Pisa. Il 5 agosto infatti è previsto un nuovo incontro con i vertici regionali.

I volontari scarseggiano: i primi segnali ci sono stati anni fa quando le associazioni, prima aperte 24 ore su 24, hanno iniziato a fare orario d’ufficio non riuscendo a garantire nemmeno l’apertura delle sedi. «Il volontario che fa servizio sulle ambulanze vive una forte crisi di identità. È sempre più stressato – aggiunge Cerrai –. Molti continuano a venire in associazione ma chiedono di non fare servizio sulle ambulanze». Il motivo più frequente riguarda il tempo, un bene prezioso per ognuno. Gli ospedali, succede a Pisa ma anche a Cecina e a Lucca, hanno problemi di ricettività. L’ingresso dei pazienti è rallentato a volte dalla mancanza di posti letto disponibili. Altre dalla penuria di barelle. Un’ambulanza può attendere anche tre, quattro ore davanti all’ospedale, costringendo l’equipaggio alla lunga attesa. «La mancanza di certezza sugli orari che uno deve restare sull’ambulanza complica tutto. Il volontario non può abbandonare il paziente al pronto soccorso – conferma Maurizio Novi, presidente provinciale delle Misericordie pisane – ma al tempo stesso non può rinunciare al suo lavoro, oppure agli impegni con la famiglia».

Per questo molti si tengono lontani dai servizi per il 118, generando un effetto a catena. Le associazioni sono costrette a ricorrere ai dipendenti con costi più alti di quelli che vengono rimborsati. Le tariffe in genere sono ferme al 2005. A capire dove sta il problema si fa presto» conclude. «Non siamo ancora nella situazione di dover sospendere i servizi, non lo possiamo fare – dice Daniele Borella della Croce Verde Pubblica assistenza di Lucca – ma siamo in grossa difficoltà. Stiamo sopperendo alle spese con i nostri mezzi. Che non sono infiniti. Quanto tempo ancora possiamo andare avanti così?».

Fonte: Iltirreno

 

 

Cerrai: non ce la facciamo più, in ballo 20 posti di lavoro

19 luglio 2022 SOS della Croce Rossa stop al servizio notturno 118

 

 

 

 

 

La sentenza conferma la bontà della norma italiana che privilegia le associazioni per questa attività. Il presidente Cri, Francesco Rocca: "È una vittoria per le organizzazioni di volontariato che speriamo metta fine ad una lunga e dispendiosa battaglia"

Francesco Rocca CRI

Sulla sentenza odierna della Corte di giustizia europea, in materia di trasporto sanitario in Italia. Si registra una nota di Croce Rossa Italiana.

"La Corte di giustizia dell'Ue", si legge nel comunicato, "ha sancito la piena legittimità della riserva di legge alle organizzazioni di volontariato (odv) del servizio di trasporto in emergenza e urgenza. La decisione odierna dell’organo giurisdizionale europeo stabilisce de facto che solamente le odv possono sottoscrivere convenzioni in via prioritaria con le Amministrazioni pubbliche per il servizio di trasporto. Non possono invece essere parificate alle organizzazioni di volontariato le cooperative sociali poiché, distribuendo utili ai soci, non possono definirsi 'senza scopo di lucro'".

"La Corte", prosegue Croce Rossa, "ha confermato quindi la compatibilità con il Diritto europeo del nostro Codice del Terzo Settore, ponendo fine alla lunga e dispendiosa battaglia delle odv davanti agli organi di giustizia amministrativa".

In argomento interviene anche il presidente Cri, Francesco Rocca: "Quella di oggi", sottolinea, "è una data storica. La sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea è una vittoria per le organizzazioni di volontariato che speriamo metta fine ad una lunga e dispendiosa battaglia. Già qualche mese fa la Corte costituzionale, in riferimento al contributo ambulanze, aveva ampiamente riconosciuto il nostro fondamentale operato. Finalmente, tutto ciò è stato sancito da un autorevolissimo organo super partes".

Fonte: vita.it